Di seguito alcune curiosità storiche sull’Olio D’Oliva.
OLIVO E OLIO SIMBOLI DI STORIA E CIVILTA’
La coltivazione dell’olivo è una caratteristica dei paesi mediterranei ed è legata alla storia, alle tradizioni ed al modo di vivere tipico delle popolazioni rurali mediterranee.
Contrariamente alle altre coltivazioni delle antiche civiltà fenicia, greca e romana, diffusesi nei secoli in tutti i continenti, l’olivo resta una coltura tipicamente mediterranea, col 98% della produzione oleicola mondiale dei paesi che si affacciano su questo mare, e può rappresentare un simbolo della nostra storia e civiltà, oltre che un simbolo di pace.
Queste caratteristiche “nobili” dell’olivo gli hanno valso nei secoli un trattamento particolare, quasi di favore, sia per l’importanza fondamentale che l’olio d’oliva aveva nella dieta dei nostri avi, sia per l’insostituibile funzione che questa coltura svolge ai nostri giorni nella difesa dell’ambiente naturale e specialmente di quello tipicamente mediterraneo, arido e battuto dai venti.
Alla difesa idrogeologica l’olivo aggiunge una caratteristica funzione paesaggistica preservata nei secoli.
ORIGINE
Anche se l’olivo è una pianta tipica dei paesi mediterranei, la sua origine è da collocarsi probabilmente molto più ad Est, fra il Pamir ed il Turkestan.
Nelle regioni mediterranee trovò, però, l’insieme delle condizioni climatiche e pedologiche che ne avrebbero fatto la coltura per eccellenza da 5000 anni ad oggi.
Furono probabilmente i Fenici a portare per la prima volta questa pianta in Italia, nell’aria poi colonizzata dai Greci, la Magna Grecia. E’ stato, quindi, il mondo classico prima di quello cristiano, a dare all’olivo e all’olio quel posto centrale nell’agricoltura, nell’alimentazione e nel rituale religioso che esso ha poi conservato in tutto il mondo mediterraneo: coltura protetta ad Atene come a Roma, condimento e cibo fondamentale, unguento e cosmetico.
Simboli di onore e di vittoria, segnavano una netta distinzione con i popoli che utilizzavano il burro, perciò considerati barbari, al punto che Plutarco, per dare l’idea delle sue conquiste, disse di Cesare che “aveva procurato alla potenza romana tanto territorio da poterne ricavare 3 milioni di litri di olio” !
Furono i Romani a proporre le prime classificazioni dell’olio secondo il tipo di olive da cui era ricavato e come ci spiega Catone nella sua opera di agricoltura, essi perfezionarono la tecnica di lavorazione delle olive per avere l’olio, ideando un particolare tipo di molitore (trapetum) e cercando di escludere i noccioli dalla spremitura.
SIGNIFICATI ATTRIBUITI ALL’OLIVO E ALL’OLIO
Numerosi sono i significati anticamente attribuiti all’olivo e all’olio: per i Greci era stata la dea della sapienza, Atena, a farne dono agli uomini, il ramo di olivo era segno di vittoria e l’olio era cosmetico degli atleti, i Romani coronavano d’olivo i cittadini meritevoli, gli sposi, i defunti alla sepoltura, ritenendoli tutti vincitori nelle lotte della vita umana.
Un simbolo di sapienza e di eternità che la figura di Cristo, ”l’unto dal Signore”, simbolo di regalità spirituale, avrebbe sintetizzato e insieme superato. Oggi l’olivicoltura ha assunto una diffusione geografica vastissima raggiungendo l’Australia, il Sud Africa, l’India, il Giappone, la Russia, l’Argentina, gli Stati Uniti; ma i paesi del Mediterraneo rimangono sia quantitativamente, sia qualitativamente i più grandi produttori di olio di oliva.
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